Come vi dicevo questa mattina su instagram, è importante togliere la schiuma che i legumi producono in cottura perché essa risulta ricchissima di sostanze antinutrienti. Gli antinutrienti infatti possono causare gonfiore/distensione addominale e interferiscono nell'assorbilento di alcuni minerali. Nel caso in cui si utilizzasse la pentola a pressione per cuocere i legumi è importante effettuare questa operazione prima di chiudere la pentola stessa.
Ovviamente i legumi secchi devono essere precedentemente sottoposti ad un lungo ammollo in acqua (anche 24 ore) e l'acqua deve essere cambiata come minimo un paio di volte. Questa operazione li rende sicuramente più digeribili e meno ricchi di sostanze antinutrienti.
0 Commenti
Ieri entrando in un bar per bere un caffè, vedo esposta la lista degli ingredienti (già cosa rara!) delle brioches presenti in vetrina.
Analizziamo insieme gli "ingredienti" più eclatanti della sola pasta brioche: ° grassi utilizzati: margarina vegetale proveniente da palma e girasole *potentemente pro-infiammatori* e burro (che si trova circa a metà lista, ricordo che, il primo ingrediente dell'elenco è quello più abbondante, l'ultimo quello meno rappresentato). Dato che le margarine vegetali sono molto economiche, risulta troppo dispendioso a livello di costi utilizzare solo il burro come fonte di grassi!! ° dolcificanti utilizzati: zucchero, miele.. fino a qui potrebbe andare anche bene, poi troviamo sciroppo di glucosio disidratato ° latte intero ma *in polvere* ° emulsionanti (E471 - E472) ° colorante (beta-carotene E160a) ° aromi *artificiali* Ma le brioches non dovrebbero essere fatte solo con farina, lievito, uova, zucchero, burro e latte??? La confettura di albicocca è composta invece di: ° purea di albicocca 40% (preferire sempre le marmellate con almeno il 60-70% di frutta) ° dolcificanti utilizzati: sciroppo di glucosio-fruttosio e saccarosio (preferire le marmellate senza zuccheri aggiunti, la frutta è già zuccherina di suo) ° gelificante (pectina E440i) ° correttore di acidità (acido citrico E330) ° aromi *artificiali* Tutto ciò è frutto dell'industria alimentare che cerca di imitare prodotti artigianali riducendo al minimo il prezzo del prodotto utilizzando materie prime di SCARSISSIMA qualità. Una corretta alimentazione e un’attività fisica adeguata sono indispensabili non solo per il dimagrimento ma soprattutto per il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di buona salute e di benessere psico-fisico che permetta di avere un corpo sano, ricco di energie e vitale. Per questo, l’attività fisica deve essere inserita e calibrata con buon senso e trovando il giusto equilibrio tra quelle che sono le proprie capacità e ciò a cui si aspira.
Bruciare tante calorie non equivale sempre a dimagrire o a tonificare. In più, il nostro corpo si abitua facilmente all’attività fisica aerobica (esempio corsa o camminata) condotta ad un’intensità costante: ossia lo stesso gesto atletico dopo 2-3 settimane dall’inizio della nuova attività richiede un minor dispendio calorico (specialmente dei grassi) e potrebbe non essere più efficace ai fini del dimagrimento. Per cui è importante andare a variare l’intensità dell’attività fisica affinché non diventi un’attività statica nel tempo. Ad esempio, ci sono programmi di allenamento (es. circuit training, interval training..) nei quali si bruciano poche calorie nel mentre in cui si eseguono, ma che sono in grado di stimolare le nostre centrali energetiche cellulari (mitocondri) in modo tale che brucino molto di più a riposo, massimizzando quindi il risultato. Altro punto fondamentale di quando si intraprende un programma di attività fisica è che i tempi di recupero siano ottimali, altrimenti ci potrebbe essere un evidente calo delle prestazioni e delle sensazioni fisiche negative. In fin dei conti, l’attività fisica è considerata dal nostro organismo come stress, stress che rimane positivo se si mantiene entro certi parametri. Ma questa affermazione sui tempi di recupero non deve essere estremizzata: ci si può muovere tutti i giorni a condizione che ci sia alternanza tra sport ad alto e a basso impatto fisico. Ad esempio: se il martedì e giovedì andate in palestra e vi allenate intensamente, gli altri giorni è possibile eseguire attività a bassa intensità, ad esempio: camminate a passo sostenuto, aquagym, andare in bicicletta. In ogni caso, qualsiasi attività anche quelle a basso impatto fisico (aquagym, camminate, jogging, yoga, pilates, ballo liscio) sono utili al conseguimento di uno stato di buona salute: svolgono un effetto antistress, regolarizzano la glicemia, migliorano la respirazione, diminuiscono il rischio di eventi osteo-articolari, regolarizzano il battito cardiaco e sono attività che permettono di far star bene il proprio corpo e la propria mente.
In ultimo ma non meno importante, se vi allenate con lo scopo di dimagrire o comunque di tonificare è impensabile seguire una dieta ipocalorica o a basso contenuto di carboidrati, il rischio sarebbe quello di stressare oltre misura il vostro corpo, che reagirà con stanchezza eccessiva, con un rallentamento del metabolismo, fatica a recuperare, sonnolenza, diminuzione della concentrazione, gonfiore e conseguente ritenzione di liquidi. Per cui, l’alimentazione deve essere sufficientemente adeguata alle richieste energetiche, varia, colorata, vitale e ricca di materie prime nutrienti e salutari. Studi effettuati hanno dimostrato che la biodisponibilità dello iodio contenuto nel sale è bassissima ossia, solo un 10% dello iodio introdotto con il sale viene assimilato dal nostro organismo. Inoltre, il sale a cui è stato aggiunto lo iodio (il cosiddetto sale iodato) è un sale raffinato, privo di tutti i minerali che si trovano nel sale marino. Per non dimenticare che, il sale iodato e il sale comune da cucina sono esposti per lo sbiancamento a sostanze chimiche tossiche.
Per questo consiglio di acquistare il sale marino integrale, un sale non sottoposto a raffinazione e naturalmente ricco di minerali compreso lo iodio. La VITAMINA C è un importante antiossidante, è in grado di rendere il ferro maggiormente assimilabile e stimola le difese immunitarie, proteggendo dai malanni stagionali.
Inoltre interviene nella produzione di collagene, una sostanza intracellulare che costituisce la struttura di muscoli, ossa e cartilagini. * Il fruttosio può essere prodotto dalla frutta, ma molto spesso viene estratto a partire dal mais, da cui si ottiene uno sciroppo ad elevato contenuto di fruttosio;
* ha un potere dolcificante 33 volte superiore al saccarosio (comunemente chiamato zucchero); * è molto economico ed è per questo che viene utilizzato in molti cibi e bevande industriali (leggete qualche etichetta nutrizionale); * un consumo eccessivo di fruttosio determina un aumento dei trigliceridi che circolano nel sangue; * il fruttosio facilita la deposizione di grasso attorno agli organi vitali, in particolare nelle cellule del fegato, sostenendo la progressione della steatosi epatica; * se assunto in eccesso può favorire l'insorgenza del diabete e dell'obesità perché il grasso viscerale determina un peggioramento della funzionalità dell'insulina. * il fruttosio che si trova in frutta e verdura si trova legato a fibre, vitamine, sali minerali, enzimi e fito-nutrienti benefici che moderano gli eventuali effetti metabolici negativi. Inoltre, in questi alimenti vegetali il fruttosio non è mai puro ma sempre mescolato a glucosio e saccarosio, in percentuali variabili * DA EVITARE: fruttosio in polvere e prodotti che contengono fruttosio o sciroppo di fruttosio, sciroppo di glucosio-fruttosio e sciroppo di mais; * Lo sciroppo di agave (una pianta desertica messicana dalle foglie spinose) contiene fino al 90% di fruttosio. * meglio se in guscio, come l'ha messa madre natura:
* se si compra già sgusciata, assicurarsi che non sia tostata e salata; * la stagionalità è importante, in estate è meglio rinunciare alle noci (raccolte magari 9-10 mesi prima), in favore delle mandorle, i cui acidi grassi sono più stabili; * può essere consumata anche dai diabetici grazie al basso indice glicemico e non innesca il circolo vizioso della fame perché fa liberare poca insulina grazie allo scarso contenuto di zuccheri; * le mandorle forniscono una notevole quota proteica 20g%, le arachidi 25g% e i pinoli 31g% * i pistacchi sono ricchi di potassio per questo vengono utilizzati come tonici e anti-stanchezza; * le mandorle sono le più ricche di Vitamina E, potente antiossidante; * le arachidi non sono né un seme né un frutto, ma delle leguminose; * la frutta secca confezionata richiede l'aggiunta di antiossidanti artificiali (come l'anidride solforosa) necessari per evitare l'irrancidimento dei grassi e prolungare i tempi di conservazione. INGREDIENTI PER 2-3 PERSONE PER L'IMPASTO DEGLI GNOCCHI: Zucca già pulita, 250 g Ricotta, 250 g Farina (nel mio caso di frumento integrale), 220 g circa Curcuma, 1 cucchiaino PER IL CONDIMENTO (A PIACERE): Parmigiano, q.b. Burro di centrifuga, q.b. Salvia, a piacere Pepe q.b. PREPARAZIONE RICETTA Cuocere al forno (120 - 140 °C circa) la zucca tagliata a pezzettoni per circa 15 minuti (la durata dipende molto dalla grandezza dei pezzi); provare a verificare la cottura con una forchetta. Quando la zucca è cotta, ridurla in purea con un frullatore ad immersione. Aggiungere la ricotta e la curcuma (quest'ultima è a piacere), amalgamare bene e setacciare la farina gradualmente, in maniera tale da valutare quanta aggiungerne. Impastare fino ad ottenere una palla di impasto non eccessivamente asciutta ma omogenea. Lasciare a riposare in frigorifero per circa mezz'ora, dopodiché lavorare l'impasto per ottenere gli gnocchi. Tuffare gli gnocchi in acqua bollente salata e raccoglierli quando riemergono in superficie. Infine condirli come si preferisce. Buon Appetito!!! TABELLA NUTRIZIONALE Questi gnocchi fatti di ricotta e zucca risultano alquanto equilibrati dal punto di vista nutrizionale, perciò è possibile consumarli anche con un semplice sugo di pomodoro. Nel caso in cui si volessero condire con della salvia, burro e parmigiano essi risulteranno leggermente più ricchi di grassi.
Nel mio caso ho utilizzato del burro di centrifuga (tecnica di produzione ampiamente diffusa nei paesi del nord Europa) ossia burro qualitativamente migliore rispetto al classico burro di affioramento: esso contiene una maggior quantità di vitamine liposolubili (A, D, E, K), contiene meno grassi saturi, ha una carica microbica inferiore, è meno acido, più gradevole e ha una consistenza più omogenea. Il burro di affioramento ha una qualità inferiore, a parità di qualità del latte, rispetto a quello di centrifuga perché le condizioni con cui viene trattata la crema solitamente non sono ottimali: essa si inacidisce troppo perché il processo di affioramento è molto lento ed è spesso effettuato a temperature troppo elevate, con conseguente proliferazione di microorganismi indesiderati. In Italia si utilizza la tecnica di affioramento per separare il grasso del latte (ossia crema di latte con cui poi si produrrà il burro) dal siero del latte (dal quale si produrrà il formaggio, nella fattispecie Parmigiano Reggiano e Grana Padano). |
Archives
Dicembre 2019
Categories
Tutto
|